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      Per lo che le correnti dell'acciaio non magnetizzato, o del ferro dolce lontano da qualsivoglia calamita, sarebbero inette a produrre verun effetto sensibile sulle sostanze magnetiche, per mancanza di cospirazione. Ma le correnti del ferro dolce, appena si ritrovano in presenza di quelle di una calamita o di un solenoide, all'istante divengono tutte parallele fra loro, e quindi cospiranti ed efficaci. L'acciaio invece, essendo percorso da correnti restie a cangiare direzione, à bisogno di essere più volte strisciato su di una calamita, o di restare lungo tempo esposto all'azione magnetica della Terra, o di trovarsi sotto la forza di un potente solenoide: ma in ogni caso anche in esso si ottiene il parallelismo, e la conseguente cospirazione delle forze. III. In ultimo la virtù attrattiva e ripulsiva delle calamite, esercitandosi sempre (46. III. 5°) fra calamite, o stabili o passeggere per influsso, si riduce all'attrazione fra le correnti dirette, ed alla ripulsione fra le inverse.
      7° Ammessa questa spiegazione, tutte le virtù delle calamite si riducono in fine a sole attrazioni e ripulsioni. Imperocchè o queste si esercitano fra le correnti della Terra e quelle delle calamite, e se ne anno gli effetti della virtù direttiva; o ànno luogo fra le correnti di una calamita e quelle rivolte in tutti i sensi di un ferro dolce o dell'acciaio, per renderle consentanee e cospiranti, e si appalesano gli effetti della virtù induttiva o della virtù comunicativa; oppure finalmente l'attrazione e la ripulsione si esercita dalle correnti di una calamita dirette o inverse, vuoi con quelle di un ferro dolce rese poco prima consentanee per influsso, vuoi con quelle già stabilite di un'altra calamita, e si avranno gli effetti della virtù attrattiva e ripulsiva.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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