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      Con che ebbe a riconoscere che l'angolo, formato dal regolo stabile (LK) col mobile (MN), è tanto più grande, quanto la sorgente calorifica possiede più alta temperatura. Mantenendo poi la sorgente medesima, ma inviando al prisma i raggi, che avessero trapassato quando una, quando un'altra sostanza diatermica, ne otteneva deviazioni differenti. Dunque i varii raggi calorifici sono diversamente rifrangibili. Ed infatti, facendo che un fascio di raggi solari trapassi un prisma, non solo la luce, ma anche il calorico si disperge in tutta la estensione dello spettro. In altri tempi si credeva che la parte più luminosa dello spettro fosse anche la più calda, ed il calore veniva considerato come un attributo della luce medesima. Ma W. Herschel trovò il calore massimo fuori dello spettro al di là del rosso. Anzi, adoperando un prisma di salgemma, la maggiore intensità calorifica dista dal rosso quanto ne è distante il giallo. Melloni poi à mostrato, che anche un fascio calorifico oscuro si disperge in uno spettro, quando sia analizzato da un prisma di salgemma; e che i vari raggi sono estinti in proporzioni differenti da una stessa lastra diatermica.
     
      II. COROLLARII. 1° Dunque vi sono diverse specie di raggi calorifici. Questo corollario, cui nel 1811 Delaroche inferì dal fatto che il calorico, il quale à trapassato una lastra, soffre in proporzione minor perdita nel traversarne una seconda, fu posto da Melloni nella massima luce cogli esperimenti surriferiti, e con molti altri ancora.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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