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      20° Si domandano istantanee le forze, che agiscono sul mobile per un istante, ossia per un tempo inapprezzabile.
      21° Si dicono continue, se per un tempo valutabile insistono sul mobile.
      22° Esse stesse vengono denominate o costanti, o variabili, secondo che esercitano o no sul mobile sempre la medesima energia o intensità.
      23° Una forza che si spiega sopra un corpo, il quale sia impedito a muoversi, si denomina forza morta.
      24° Quella poi che produce l'effetto vien detta forza viva.
      25° La forza viva, specialmente nel caso che sia continua, prende nome di forza motrice.
      26° Se la forza morta è continua, si domanda pressione.
      27° La forza viva e continua, considerata come producente il moto nell'unità di nassa e di tempo, si contraddistingue coll'appellazione di forza acceleratrice.
      28° Il prodotto della massa, cui una forza abbia impresso un movimento, per la velocità di questo movimento medesimo, vien denominato quantità di moto.
     
      II. SCOLII. 1° Poichè la forza non può da noi caratterizzarsi e riconoscersi che dal suo effetto, e questo consiste nel costringere il punto materiale a scorrere per una certa direzione, e con una data velocità; così ogni forza suole essere, rappresentata da una linea, la quale colla sua giacitura segni la via, per cui scorre il detto punto, e colla sua lunghezza mostri la distanza, a cui esso perviene in una unità di tempo. Per lo che una tal linea rappresenterà tanto la direzione della forza, quanto la sua intensità od energia.
      2° Per l'unità di tempo sopraddetta suole assumersi il minuto secondo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329