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      Ed è appunto ad esso, che si allude, quando si parla senza più del punto d'applicazione della risultante delle forze parallele: sebbene, a dir vero, essa risultante possa supporsi applicata a qualsivoglia punto della direzione sua.
      4° Ove, dopo aver determinata la risultante di tutte le forze parallele, si cangi la direzione di tutte queste, e poi si determini la nuova direzione della risultante generale, e così di seguito per quante volte si vuole; rimane dimostrato dalle cose dette, che tutte queste risultanti generali si incrocicchieranno in un medesimo punto, il quale è precisamente il punto d'applicazione della risultante delle forze parallele.
      5° Dunque, se il punto di applicazione della risultante delle forze parallele fosse fisso, il sistema rigido starebbe in equilibrio: ancorché le forze, rimanendo parallele tra loro, cangiassero comunque di direzione, e di intensità, non relativa, ma assoluta. Perciocchè è manifesto che la risultante rimane elisa, ed il sistema sta in equilibrio, quantunque volte venga applicata in qualche punto della sua direzione un'altra forza che le sia uguale e contraria. Ora il punto di applicazione della risultante delle forze parallele sta nella direzione di questa; ancorchè cangi la direzione delle componenti, e però anche quella della risultante. Inoltre ove tutte le forze componenti mutino le loro intensità; finchè queste conservano la stessa relazione fra loro, il punto d'applicazione della loro risultante non varia; ma solamente si altera l'intensità della risultante.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





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