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      Perché ogni spostamento abbasserà in (C') il detto centro, e la gravità, tendendo ad abbassarlo davvantaggio, farà cadere il grave. III. Ogni volta finalmente che un corpo (fig. 53.) è in tal posizione (MNPQ) che il suo centro di gravità (O) è più basso di quello, che possa essere in ogni altra posizione (M'N'P'Q) vicina; il suo equilibrio è stabile. Imperocchè, se in tal caso il grave è smosso, il suo centro di gravità non può essere che rialzato (in O'); e poichè la gravità tende ad abbassarlo, essa medesima lo riporterà, dopo una serie di oscillazioni, nella sua primiera posizione: e l'equilibrio sarà ristabilito.
      2a La durevolezza dell'equilibrio stabile di un grave sorretto dipende da più cagioni. I. È cagione di maggiore durevolezza di equilibrio il passare della linea di direzione pel mezzo della base. Perchè se la linea di direzione cada sull'estremità della base, è manifesto che essa al più piccolo urto uscirà fuori della base medesima. II. Un'altra cagione è l'ampiezza della base. Dacchè, se questa è ristretta, ad ogni leggiera rotazione od obliquità che possa essere indotta nel grave, la linea di direzione sarà portata fuori della base stessa. III. Una terza cagione di durevolezza nell'equilibrio è la bassezza del centro di gravità. Imperciocchè, per le oscillazioni, o rotazioni, che conseguitano ogni urto impresso ad un corpo, i punti più alti scorrono per una più estesa linea: e perciò più il centro di gravità rimarrà in alto, e più in tali movimenti, si sposterà esso medesimo, e con lui la linea di direzione; la quale allora facilmente sarà tratta fuor della base.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329