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      II. SCOLII. 1° Il mastio della vite non è che un piano inclinato, che si avvolge intorno al suo cilindro. A comprender ciò immaginiamo un cilindro MN (fig. 80.) ed un piano inclinato o triangolo rettangolo ABCDE, il cui cateto maggiore CE sia uguale in lunghezza alla circonferenza del cilindro; ed il cui cateto minore venga posato sul cilindro parallelamente all'asse. S'immagini ancora che il triangolo sia ravvolto intorno al cilindro in guisa, che la metà D della base tocchi il cilindro nel punto G diametralmente opposto ad E, ed il punto medio B dell'ipotenusa si collochi per conseguenza in F sopra G. Ove questa operazione s'intendesse fatta con tanti piani inclinati, quanti ne possono capire sul cilindro, e si supponesse che le ipotenuse dei triangoli fossero costituite da orli rilevati o risalti; è chiaro che ogni triangolo farà una spira, e tutti insieme formeranno l'elica intera. Così questa elica costituirà il pane della vite, e il cilindro sarà il mastio della medesima. E però la vite potrà considerarsi come un piano inclinato, che s'avvolge intorno ad un cilindro; il passo della medesima uguaglierà l'altezza di ciascun piano, e la base equivarrà alla periferia del cilindro medesimo.
      2° La macchina, di cui si tratta, quando in Meccanica si parla di vite, costa dunque di due pezzi; del mastio, e della madrevite. Essa può adoperarsi in tre maniere differenti. I. Può tenersi invariabilmente fissa ed immobile la madrevite, ed applicarsi ad un estremo del mastio la potenza, all'altro estremo la resistenza.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





Ove Meccanica