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      Or questo è diverso secondo che avviene fra corpi elastici, oppure fra corpi, i quali sono o molli; o nè elastici, nè molli, e però dai Matematici sono chiamati duri. Tratteremo quindi separatamente prima dell'urto dei corpi anelastici vuoi duri, vuoi molli; e poi di quello degli elastici.
     
      I. DEFINIZIONI. 1° Posto che due corpi procedano nella stessa via; ma o in senso opposto, o l'uno appresso l'altro in guisa, che la velocità del seguente superi quella del precedente; deve accadere inevitabilmente che essi s'intentano, e, per la loro impenetrabilità, debbono percuotersi a vicenda. Questa percossa si chiama urto.
      2° Se i loro centri di gravità incedono per una stessa retta, e se di più questa retta è perpendicolare al piano tangente i due corpi nel punto di contatto, l'urto viene. denominato diretto e centrale.
      3° Che se la retta, descritta dal centro di gravità di uno dei corpi, sia bensì normale al detto piano tangente, ma non passi pel centro di gravità dell'altro, l'urto si chiama ancora diretto, ma si contraddistingue col nome di eccentrico.
      4° Se finalmente la direzione, per cui scorre il centro di gravità di uno dei corpi, non è normale al piano tangente sopraddetto, l'urto dicesi obliquo.
     
      II. TEOREMA. Due corpi anelastici, dopo essersi urtati a vicenda, debbono procedere ambidue colla stessa velocità; e la somma delle loro quantità di moto, posteriori all'urto, dev'essere uguale alla somma algebrica delle quantità di moto, che aveano i singoli avanti l'urto.
      Dimostrazione della prima parte.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





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