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      3° Nell'atto della compressione i corpi si sogliono considerare come se fossero anelastici. Dacchè collo sfigurarsi le parti urtate si ritirano indietro sotto l'urto; e, per quello che riguarda l'effetto meccanico, si diportano alla maniera a un di presso dei corpi molli, che s'infossano.
     
      III. PROPOSIZIONE. La velocità di due corpi elastici dopo l'urto è uguale alla differenza algebrica, che passa tra il doppio della velocità cui possederebbero, parimenti dopo l'urto, i corpi medesimi se fossero anelastici, e la loro velocità primitiva.
      Dimostrazione. Sappiamo dagli scolii antecedenti che l'effetto totale, che si ottiene nell'urto dei corpi elastici, è la somma dei due effetti parziali, i quali ànno luogo nella compressione, e nella restituzione. Sappiamo inoltre che l'effetto parziale della restituzione uguaglia in energia quello della compressione. Finalmente sappiamo che nell'atto della compressione i corpi si considerano, come se fossero anelastici: e però l'effetto della compressione è identico a quello, che s'avrebbe per l'urto di due corpi anelastici. Ora aggiungeremo che l'effetto della restituzione non è che la replica di quanto avviene nella compressione medesima. Imperocchè se il corpo urtato, comprimendosi, riceve un urto, e per esso una certa quantità di velocità; ne acquista un'altra quantità uguale, quando l'urtante, riprendendo la figura primiera, torna ad urtarlo. Similmente se l'urtante, quando si comprime, per la reazione che soffre dall'urtato, perde una certa quantità di velocità; perderà ugualmente altra velocità, allorchè l'urtato, nel riprendere la sua primiera figura, urta alla sua volta l'impellente medesimo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329