Pagina (89/329)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      3° Se invece si innalzino le due prime sfere, senza che i loro fili escano dal piano degli altri, e parimente si abbandonino a se stesse; appena queste avranno colpito le altre, si fermeranno, ma le ultime due saliranno alla stessa altezza: giacchè la seconda palla (che è quella che precede l'altra nella caduta) colpendo la terza, permuta colla quiete di questa il moto suo. Ma non sì tosto si è fermata, che già riceve l'urto dalla prima che le cadeva appresso, e che per la sua inerzia dovrebbe salire dall'altro lato. Ond'è; che la seconda prende tutto il moto della prima, e le restituisce la quiete sua; e la terza (quando avea appena permutato il moto della seconda colla quiete della quarta) riceve quest'altro secondo moto. Per la qual cosa anche la quarta, non appena à cangiato il suo moto (ricevuto mediatamente dalla palla seconda) col riposo della quinta, ed è rimasta scoperta (perchè la quinta si stacca e sale come nel caso antecedente), che già riceve dalla terza l'urto fatto in origine dalla prima: onde, appena à dato alla terza la quiete sua, sbalza appresso alla quinta.
      4° Ove poi se ne innalzino tre alla maniera solita e si lascino cadere sulle due residue, una di queste tre, cioè la terza, deve unirsi alle altre due e salire con esse. Dappoichè la terza colpisce la quarta, e si ferma, e questa fa sbalzare la quinta fermandosi essa pure. Ma non ancora la terza si è fermata, che già è colpita essa medesima dalla seconda, che le viene appresso, onde, passa il suo moto alla quarta; e però questa che si trova libera si unisce alla quinta e sale con essa: ma di nuovo quando la terza è lì per fermarsi riceve dalla seconda l'urto che imprime su questa la prima, la quale cadeva appresso alla seconda e trovava in questa un ostacolo a proseguire il suo moto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





Ove