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      OP'C, e dall'osservazione CP'O = 57',11", ed OC = 6400 kilometri; e però 6400 = a sen. (57',11"), ed a3=6400.64002/sen3(57',11"). Finalmente per quello, che spetta al raggio vettore, a meglio conoscere la natura della forza in questione supporremo la Luna alla superficie della Terra; e con ciò r = 6400: quindi nel valore di a3 potremo sostituire r2 al secondo fattore. Posto tutto ciò, senza dubbio verunofi=4(9.8596).64002.r2/sen3(57',11")T2r2=4(9.8596).64002/ sen3(57',11")(27,322)2.242.604.
      Calcolato questo secondo membro coi logaritmi, si trova che la forza, colla quale la Terra attrae la Luna, se questa si ritrovasse alla superficie terrestre, diverrebbe fi = 9,78 metri; che è appunto (31. III. 10°) il valore della gravità.
     
      III. SCOLII. 1° La forza di proiezione deve aver impresso ai pianeti, ed alle comete periodiche una velocità minore di quella, che i detti corpi celesti avrebbero acquistato cadendo al centro del loro moto. Chè (38. V. 2°) tale è la condizione, sotto la quale si verifica il moto ellittico.
      2° L'attrazione, che il Sole per la sua grandezza e la Luna per la sua vicinanza esercitano verso la Terra di forma ellissoidale, produce su questa certi moti, dai quali derivano le apparenze della precessione e della nutazione. Per restarne convinti si principii dal riflettere, che la precessione non consiste in uno spostamento dell'asse terrestre; come avverrebbe, ove la Terra compisse la sua rotazione diurna intorno a due punti diametralmente opposti, ma successivamente sempre diversi.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





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