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      Volendo imprimere al toro girante del giroscopio (fig. 125.) una rotazione diversa dalla sua, se ciò si tenti con un colpo istantaneo, incontrasi una resistenza invincibile; se poi si tenti con una pressione continuata, ne conseguono le conversioni sopra descritte. In ogni caso non riesce d'imprimergli una rotazione se non a condizione, che questa sia consentanea e parallela alla prima.
      4° Dunque il giroscopio può servire a determinare ad un di presso la direzione del meridiano, e la latitudine d'un sito qualunque, nell'ipotesi del moto diurno della Terra. Infatti questo supposto movimento tende ad imprimere una seconda rotazione al toro girante. Quindi il perno di questesso per la legge del parallelismo dovrà porsi nel piano del meridiano, e parallelamente all'asse terrestre.
      Dunque quando il detto perno avrà presa la sua posizione d'equilibrio, il piano che passa pel suo asse e per la verticale sarà quello del meridiano; e l'angolo formato dall'asse medesimo col piano dell'orizzonte sarà uguale alla latitudine del paese.
      5° Dunque la Terra gira diurnamente intorno a se stessa. È un fatto che il giroscopio mostra il movimento sopraddetto, pel quale il perno del toro tende a porsi parallelo all'asse terrestre. Ma questo moto non può derivare che dalla rotazione della Terra. Dunque ecc.
      6° Dunque la Terra pel rigonfiamento dell'equatore deve soggiacere al movimento di precessione. Se l'attrazione solare sul menisco terrestre costituente il detto rigonfiamento agisse sola, e la Terra fosse immobile, la linea dei poli dovrebbe finalmente porsi normale al piano dell'eclittica.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





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