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      Sostituendo una all'altra corde uguali in tutto il resto, ora di diametro disuguale, e facendole suonare come sopra, si prova la legge.
      5a Il numero delle vibrazioni di una corda è inversamente proporzionale alla radice quadra della sua densità. Si dimostra col metodo stesso, ma adoperando corde di nota densità o peso specifico, ed uguali in tutto il resto.
     
      IV. ALTRI SCOLII. 1° Ecco il perchè in un pianforte si ottengono tante ottave. Le corde pei suoni bassi sono di ottone, grosse, e lunghe; quelle pei suoni acuti sono più tese, più fine, e di ferro. Nei violini le corde sono quattro sole, accordate colla diversa tensione in sol, re, la, mi; ma i suoni intermedii si producono coll'abbreviare a tempo le loro lunghezze: il che si ottiene premendole colle dita a determinate distanze dal ponticello. Che se la prima corda può dare suoni così profondi, ciò è perchè intorno alla minugia è attorcigliato a canutiglia un filo di rame inargentato.
      2° Le corde possono concepire anche delle vibrazioni longitudinali. Queste nascono strisciando le corde nel senso della loro lunghezza con un pezzo di stoffa aspersa di colofonia.
     
      61. Vibrazioni delle verghe, e delle membrane.
      I. SCOLII. 1° Le verghe e le lamine sottili di legno, di vetro, di metallo e specialmente d'acciaio, vibrano per elasticità tanto trasversalmente, ove sieno strisciate con un arco; quanto longitudinalmente, se vengano fissate con un punto che le divida in parti aliquote, e poi strisciate nel senso della lunghezza con panno ricoperto di colofonia.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329