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      Fu questa appunto l’arte che fece tanto fiorire la potenza Veneziana, che le apportò tante illustri vittorie, e che mantenne per quasi mille anni il suo commercio vastissimo e floridissimo.
      Le scoperte nelle scienze e nelle arti sono per tal modo legate le une colle altre, che il loro sviluppo è quasi immediato al raffinamento dello spirito umano. Sembra che quegli, al quale toccò afferrare il primo anello di questa catena, si traesse dietro tutte le parti di un immenso tesoro da gran tempo nascosto. Così avvenne dell’arte nautica. Come regolarsi nel corso, come dirigersi in uno spazio, dove altro non iscorgesi, che due superficie eguali, l’aria e l’acqua, che si confondono all’infinito? Di qua dovette cominciare l’uso della Bussola di cui tutti i popoli se ne arrogano l’invenzione. Se ascoltiamo alcuni perspicaci critici, abbiam motivo di sospettare, che antichissima fosse la sua origine, parendo impossibile, che senza di essa e Fenicj, e Ateniesi, e Cartaginesi, e Romani potessero inoltrarsi ne’ mari dell’Indie, e rigirare tutta l’Africa; altri penetrare verso il settentrione fino alle isole Cassiteridi, che sono sopra l’Islanda. Ma posciachè nei classici autori non si trova mai fatta menzione di bussola, avviciniamoci a’ secoli meno oscuri, e troveremo, che in una spedizione fatta in Terra Santa nel 1248 dal piissimo re di Francia Luigi IX, adoperossi la Marinette, ch’è quanto a dire un ordigno usato per conoscere il nord, la cui descrizione lasciataci da un cronista francese cel fa conoscere essenzialmente consimile alla bussola.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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