Pagina (111/712)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In Murano si lavoravano pur anco le lenti, un giorno da per tutto sì ricercate, ed altresì quegli specchi, la cui perfezione indusse le nazioni tutte a dimettere gli specchi metallici per sostituirvi quelli di cristallo.
      Le Conterie o Margherite formano una classe di lavoro a parte. Sono esse certe perle di vetro traforate, di ogni grandezza e d’ogni colore, le quali anche oggidì da qualche paziente e industre mano si adoperano, infilzandole con ingegnosa distribuzione de’ colori, per rappresentare qualunque più difficile ed anche emblematico disegno, risultandone una specie di mosaico assai vago, che ben può venire offerto, come lo è sovente, per sicuro pegno di dolce amistà. Il modo di lavorar queste perle è di special nostro diritto; nè v’ha chi ignori con quanta gelosia vegliassero le leggi Venete perchè tal arte non uscisse fuori dello Stato, e quali pene sovrastassero agli operaj disobbedienti alle leggi. Bella sorgente in fatti di lucro fu questa merce per noi, empiendosene ogni anno parecchi vascelli, che lieti volavano ad abbellire le sale ed i Cioschi degli Orientali con variopinti fiocchi e frange di vetro, sicuri di riportarne in quello scambio le perle e i diamanti. Sino dai tempi molto lontani ebbero le conterie Veneziane gran credito tra gli Asiatici e gli Africani. Vasco di Gama le trovò diffuse in Calicut, ove facevano le veci di moneta; ed il signor Macartney racconta, che tuttora i Mandarini Cinesi e Tartari usano su i loro abiti bottoni di pasta Veneziana, e ornati di margherite Veneziane, come distintivi onorifici, e segni di alto grado.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Murano Conterie Margherite Venete Stato Cioschi Orientali Veneziane Asiatici Africani Gama Calicut Macartney Mandarini Cinesi Tartari Veneziana Veneziane