Pagina (132/712)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Queste egregie opere vennero poscia frammiste alle ruine di quella città nel 1204. Anche nel resto eravi un gusto elegante nel disegno formato sull’antico, cosicchè possiamo veramente dire, che di là traemmo la regola per ben determinare il bello, per sostenere l’unità e la verità ne’ lavori, e che furono insomma gli artisti Greci le nostre scorte non meno per bene eseguire, che per ben giudicare. Liberi come essi, non dovendo nè adulare i re, nè umiliarci dinanzi ai tiranni, gli artisti Veneti lasciarono sciolte le briglie al loro genio inventore. L’architettura ci diede il mezzo di rendere un tributo di riconoscenza all’Essere Supremo, di contribuire all’abbellimento della città, e di accrescere i comodi di tutta la popolazione. La scoltura servì a ricompensare onorevolmente i nostri prodi cittadini; la pittura a perpetuar la memoria delle nostre gloriose azioni.
      Un tal uso dunque delle arti belle non solo contribuì al loro perfezionamento, ma vantaggi di gran lunga maggiori procurò alla Repubblica, utili alla patria, e a promuovere quelle virtù, che ne formano il più sicuro e solido fondamento. I monumenti innalzati ai cittadini più benemeriti erano per essi altrettanti tempj consacrati alla gloria. Frequentissimi furono sì in pittura, che in iscultura o in architettura quegli eretti dalla pubblica autorità. Ognuno ben sente quanta emulazione destar dovea questa usanza sì ne’ cittadini che alla virtù si esercitavano, come negli artisti, i quali dividevano in certo modo con essi l’onore del monumento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Greci Veneti Essere Supremo Repubblica