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      Il genio dell’artista seppe rappresentare al naturale le diverse sensazioni che provano que’ personaggi. L’attitudine del giovane principe ed il suo volto palesano abbastanza qual vivo dolore lo penetri, ed ogni cuore se ne sente commosso. Il Doge che nulla più bramava pel compimento de’ suoi voti, quanto questa comparsa, c’indica in tutta la sua fisonomia le di lui future speranze; pure egli deve nascondere ciò che gli bolle in cuore. Sa di aver a fare con uomini di coscienza timida, e troppo facile a restare spaventata da quella potenza, che coperta da un mantello venerabile avea già stabilito l’opinione generale a piegare ogni cosa al suo volere; talmentechè v’era tutto da temere per parte di questi. Di fatti si osservano fra gli spettatori alcuni, i quali atterriti dalle bolle del Papa, guardano quasi con orrore quella flotta, che sta in qualche distanza, e che si può credere ora destinata per tutt’altra spedizione, che per quella di Terra-Santa. Pure sonovi alcuni altri tra gli astanti, che gettano pietosi gli occhi sul greco Principe, e già si mostrano disposti ad intraprendere tutto in suo favore. Essi sembrano partecipare delle pene e delle sciagure di un uomo, che nato in mezzo alle grandezze eccita viemaggiormente la compassione delle anime nobili e generose.
      Quadro V.
      È nobil lavoro d’Jacopo Palma il giovane, il quadro che vien dopo. Una galleggiante selva di alberi, di antenne, di sarte, fra mezzo alle quali fiammeggiano le Venete insegne, ci rappresenta la nostra flotta, che dopo aver vittoriosamente superati que’ due famosi Promontorj di Sesto e di Abido, trovasi in faccia alle mura di Costantinopoli.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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