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      Nel tempo stesso ammoniva tutti gli altri cittadini a non abbandonarsi mai allo spirito di vendetta, nè a quel funesto irritamento del troppo ardente amor proprio. Lezione così terribile e solenne in tutti i suoi rapporti, ottenne il massimo effetto sulla popolazione intera, e i discendenti stessi di quella allora sventurata famiglia colle loro geste gloriose nella successione de’ secoli, non solo cancellarono quella macchia, ma resero immortale il nome di Falier; ed i superstiti eredi si fanno anche oggidì ammirare ed amare per le loro sociali e pacifiche virtù, non potendo ormai più esercitar quelle de’ loro illustri antenati.
      Festa per la difesa di Scutari.
      Dopo la gloriosa conquista di Costantinopoli e l’elevazione dell’Impero Latino, furono precisamente le flotte Venete che ritardarono la caduta di quel nuovo impero, e quella pur anche del debole Baldovino II, minacciato da un usurpator coraggioso. Leonardo Quirini con venticinque galee ne prese ventiquattro, distrusse, incendiò, affondò il restante della flotta nemica considerabilissima, entrando in Costantinopoli con ammirazione di tutti gli astanti. Pure non v’ebbe valore, nè forze, che potessero cancellare dal libro dei destini la sorte segnata contro l’ultimo imperatore Latino. Nella notte dei 14 agosto 1261, i Greci introdussero in Costantinopoli per via di un sotterraneo generalmente ignoto, le truppe di Michel Paleologo, e questi venne proclamato imperatore, non altro lasciando allo sventurato Baldovino, che il tempo appena di salvarsi sopra i Veneti vascelli.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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