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      Il giorno determinato per la visita solenne del nuovo ricovero, fu li 17 gennajo, giorno di sant’Antonio Abate. Per una combinazion singolare, lo stesso Pietro Mocenigo, ch’erasi tanto distinto in quest’ultima guerra co’ Turchi, e che aveva avuto tanta parte nel far levare l’assedio di Scutari, fu quello che per la prima. volta, l’anno 1475, celebrò questa festa. Al di lui ritorno in Venezia, il Doge Marcello era di fresco morto. Non vi fu incertezza sull’elezione del successore. Pietro Mocenigo ottenne tutti i voti. Si può ben credere qual concorso di popolo accompagnò questa visita maestosa e veramente commovente! Essa fu rinnovata per molti secoli, e fu sempre riguardata come festa nazionale, in cui anche il popolo prese sempre gran parte con viva commozione.
      Ma poichè i nostri padri della patria non hanno più veruna influenza sopra que’ bravi veterani, poichè la marina della Repubblica non inalbera più il suo glorioso stendardo sulle suddite onde dell’Adriatico, non solo questa festa, ma l’ospizio stesso de’ suoi difensori disparve. Il luogo ch’esso occupava è cangiato oggidì in un oggetto di abbellimento, aggiungendo estensione ai pubblici giardini, che formano ora la delizia di tutti gli abitanti, come pur di tutti quelli che vengono a Venezia. Ma qual compassione di non aver conservato, trasportandoli altrove, que’ superbi monumenti, che vi si trovavano, e che la patria riconoscente destinato aveva a’ suoi figli prediletti! Fu rovesciato, distrutto, seppellito tutto ciò che soltanto al tempo era lecito di distruggere.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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