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      I principi Cristiani videro con terror i progressi de’ Turchi; offersero forze di difesa; si tenne un consiglio generale; vi si concertarono le operazioni da farsi, e venne creato Capitan generale della Lega don Giovanni d’Austria figlio naturale di Carlo V. Se Filippo, che regnava allora nelle Spagne, fosse stato di buona fede nel voler soccorrere i Veneziani, don Giovanni avrebbe potuto mostrarsi vero figlio di un uomo illustre, degno di quel rango, che Filippo gli avea spontaneamente accordato, e quel medesimo eroe, che aveva alquanto prima discacciato i Mori dal regno di Granata. Ma la gelosa politica della corte di Spagna fece anche in tale occasione agir lentamente, cosicchè quella intrepida guarnigione di Famagosta, che per un anno intero avea sopportato tante fatiche, e tanti pericoli, e ch’era per la maggior parte coperta di nobili ferite, disperò di potersi più sostenere. Essa non aveva nemmeno più cavalli, nè cani da nutrirsi; non una goccia di vino, nè d’acquavite, e neppur aceto per correggere l’insalubrità dell’aria. Le malattie mietevano que’ prodi, che rimanevano ancora, ed ognuno mancava di qual si sia soccorso. La vicinanza con i nemici dava luogo a frequenti colloqui. Essi non trascuravano di fare le maggiori esibizioni ai Cristiani per ridurli a capitolare, dicendo esser questo l’unico mezzo per preservarli dall’ultimo esterminio. Nel tempo stesso si sentivano strepiti sotterranei, indizj dell’escavazioni di nuove mine coll’esempio d’altre, che avevano portato in aria intere compagnie di soldati.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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