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      Il Re se le avvicina; la invita a danzare, e trasportato dalla foga del ballo rompe con una fibbia il filo, che reggeva il guernimento dell’abito della Dama tempestato di una preziosa quantità di grosse perle orientali, che tosto si spargono e rotolano sul pavimento. Essa non volge nemmen gli occhi; il marito non muovesi dal suo luogo; ma il Re sì ne rimase confuso, che fa cenno di volersi abbassare ed emendar il suo fallo. Il marito però lo previene, s’alza, e mostrando di non avvedersene, cammina sulle perle, e col piede le sparpaglia e le frange. Caterina prosegue il ballo col Re, nè si fa altra parola del fatto. Federico riconobbe anche in ciò un tratto di squisita urbanità Veneziana, e vide sempre più in questa Dama uno di quegli esseri privilegiati dalla natura, ch’erasi compiaciuta di unire insieme un’anima bella in un bellissimo corpo; nè paga dei favori ad essa prodigati, si compiacque di continuarli anche in seguito a quante discesero da questa famiglia; poichè la Dama, di cui qui si parla, era Bisavola di quella marina Quirini Benzon, ch’ebbe l’onore ai nostri giorni di ricevere in sua casa il Principe Reale di Danimarca Cristiano Federico pronipote del Re Federico IV. L’una e l’altra furono celebri al loro tempo per singolar bellezza, e per le spontanee grazie di spirito; l’una e l’altra ebbero più particolarmente la fortuna di poter da vicino ammirare questi due gran caratteri, che in circostanze differenti poterono entrambi attirar l’attenzione del filosofo e dell’uomo di Stato.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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