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      Essa proporzionava la sua accoglienza ai desiderj, ai bisogni di ognuno. I pellegrini soprattutto risguardavansi siccome esseri in certo modo sacri. Nodriva per essi il governo sentimenti teneri e veramente paterni. Nè tanta pietà rimaneva senza compenso, poichè traeva esso grande utilità col noleggio de’ vascelli, che dovean trasportarli; massime ne’ primi secoli della chiesa, quando eravi sempre una folla di cristiani animati da un certo divoto entusiasmo, che riponeano tra’ loro religiosi doveri il recarsi a visitare que’ luoghi, in cui il figlio di Dio compiuta avea la Redenzione del genere umano. Molti vi andavano a piedi, ma i più venivano a Venezia, onde far il viaggio per mare, particolarmente dopo che i Musulmani, verso la metà dell’undecimo secolo, ebbero conquistata la Siria. Fin che la Palestina era stata sotto il dominio de’ Califfi, questi principi illuminati avevano incoraggiato col loro onesto procedere il pellegrinaggio de’ Cristiani di Gerusalemme. Lo riguardavano essi saggiamente come un ramo di commercio assai proficuo, che faceva entrar molto oro ne’ loro Stati; ma il Turco ignorante, non riflettendo ai proprii interessi, angariava i poveri pellegrini con ogni genere di crudeltà e di oltraggi. Allora fu che crebbe in Venezia il loro concorso, poichè nel viaggio marittimo evitavano tanti pericoli e mali trattamenti ai quali era esposto il pellegrinaggio terrestre. La medesima cosa sussisteva pure al tempo di cui parliamo; poichè nella fine del decimoterzo secolo, i Cristiani ch’erano stati conquistatori dell’Asia durante il periodo di quasi due secoli, erano poi stati discacciati da tutti i possessi goduti in quelle contrade.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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