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      V’intervenivano altresì le sei scuole grandi, ed era particolarmente in quest’incontro che facevano singolar comparsa le primarie cariche d’esse Confraternite. Nè a cagion della distanza del luogo dal punto centrale della città, era minore il concorso degli spettatori, chè anzi maggior lo rendeva l’opportunità del sito di terra e di mare; giacchè oltre la folla del popolo a piedi, vedevasi la maggior parte dei facoltosi nelle loro gondolette, schierarsi lungo le rive, che adornano il contiguo canale, e accrescer lustro al divoto spettacolo.
      Terminate le sacre funzioni, erano pronti i gondolieri ad impugnare il remo, e a formare quella singolar corsa marittima, che fu sempre per i Veneziani uno dei più gentili passatempi. Pare qui acconcio il darne un’idea cominciando dalla sua origine.
      Negli antichissimi tempi le strade di Venezia non erano selciate, nè vi avevano ponti di pietra, ma il terreno n’era solido e tegnente, di modo che gli abitanti più opulenti le percorrevano a cavallo, e pel popolo eranvi certi battelli co’ quali attraversavano i canali pagando una piccolissima moneta. Ma cresciuta la popolazione, e conosciutosi col fatto il doppio vantaggio, che offriva la barca in confronto de’ cavalli, quello cioè della minore spesa, e quello del maggior comodo, particolarmente ne’ giorni piovosi, cominciarono anche i ricchi a farne uso. A poco a poco aggiunsero alle barche molte cose di comodo ed in particolare un coperto, che chiamossi Felze, affine di star difesi dall’inclemenza dei tempi.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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