Pagina (490/712)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Come il popolo il seppe, videsi immantinente cangiata l’ira in allegrezza, e ritornata, per dir così, in vita la città. Ognuno accorse al palazzo Ducale per vederlo uscire di prigione, e fece rimbombar l’aria di grida di gioja e di plauso. Se ammirammo la costanza e la rassegnazione di quest’eroe nell’avversità, dobbiamo ancor più ammirarlo adesso nella sua esaltazione. Ricevette egli l’annunzio della sua deliberazione con fermezza d’animo e tranquillità di volto. Indi chiese la permissione di trattenersi la notte in prigione; e chiamato un confessore purgò la coscienza col Sacramento della penitenza. All’albeggiar del giorno, la plebe era già affollata alle porte della prigione. Ne uscì Vittore, ma appena avea posto il piede fuori, che la calca se gli fe’ incontro ripetendo le acclamazioni: Viva, viva Vettor Pisani! E già la ciurma, superata la calca, sel leva sulle braccia, e il porta in trionfo nelle stanze superiori del palazzo, dove e nobili e senatori in gran numero, e il Doge stesso gli vanno incontro. Chi lo abbraccia, chi gli stringe la mano, chi infine presagisce ogni bene alla patria. Il Pisani mostrasi sensibile a sì solenni dimostrazioni di benevolenza, e prega di poter prima di ogni cosa entrare nella chiesa di san Nicolò, che come abbiamo altrove veduto, è il Santo Protettore de’ marinaj, ad assistere alla messa. Allorchè il Sacerdote al terminar del Santo Sacrificio si volse verso di lui, che stava divotamente disposto per ricevere il Sacramento Eucaristico, il Pisani disse altamente agli astanti, che con quell’atto


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Ducale Sacramento Vittore Vettor Pisani Doge Pisani Nicolò Santo Protettore Sacerdote Santo Sacrificio Sacramento Eucaristico Pisani