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      Alla fine i plenipotenziarj Veneti terminarono la questione, dicendo: Noi la domandiamo non già come vinti, o costretti a chiederla, ma come vincitori e trionfanti. Gli articoli della pace dimostrarono effettivamente la verità dell’asserzione, e le conseguenze della guerra comprovarono vie più la superiorità della Repubblica di Venezia su quella di Genova. L’una e l’altra sostennero press’a poco gli stessi mali durante la guerra, ma come questa cessò, ben diversa fu la loro sorte. Per Genova cominciò l’epoca della sua decadenza. Essa non solo non fu più in caso di pretendere al grado di primaria potenza in mare; ma a cagione delle sue continue discordie interne, del suo irregolare, confuso ed instabile governo, cadde or nella civile or nella estrania tirannia, attraendosi con tal condotta la non curanza, anzi la disistima delle nazioni. Venezia al contrario, divenuta vincitrice di quasi vinta ch’ell’era, dopo di aver resa inetta la sua rivale, scortata dalla fama, accompagnata dalla gloria, si rese non solo padrona de’ mari e del commercio, ma fece in breve sì rapidi progressi anche in terra, da rendersi potenza considerabilissima, influente ne’ grandi affari politici, temuta per la sua forza, ed ammirata sempre più per il suo saggio ed illuminato governo.........
      Gli articoli della pace furono adunque segnati. Se ne pubblicò a Venezia la nuova, che venne ricevuta colla massima esultazione. La prima cura del governo fu l’eseguimento del decreto del primo dicembre 1379 per la scelta dei nuovi nobili.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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