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      Continue turbolenze e guerre desolavano la Lombardia per l’ambizione di que’ signori che la tenevano divisa, senza che nessuno sapesse rendersene per intero sovrano. Essi invece tiranneggiavano i loro proprj Stati, e s’attiravano l’odio de’ popoli in guisa, che nel 1388 non fu difficile ai Veneziani il riavere Treviso colle Castella del territorio, non meno che Feltre e Belluno. Così di guerra in guerra, di acquisto in acquisto passando, lo Stato Veneto in poco più di cent’anni pervenne ad essere il più potente di tutta Italia. Puossi porre verso la fine del XV secolo l’epoca del suo apogeo. Venezia possedeva allora sul continente ancora più di quanto teneva al momento della sua fatale catastrofe; e sul mare le costiere della Grecia e dell’Italia potevano essere riguardate come i sobborghi di Venezia, poichè dall’imboccatura del Pò sino all’estremità orientale del Mediterraneo, compreso Candia, Corfù ed il regno di Cipro, essa signoreggiava tutta il litorale. Le sue flotte numerose e bene armate percorrevano tutti i mari. Il suo arsenale passava per una delle maraviglie del mondo. Esso poteva dare cento navigli equipaggiati in tre mesi, e dugento al primo indizio di guerra. I suoi falegnami sapevano fare i vascelli con un’arte ignota alle altre nazioni. I suoi marinaj erano espertissimi e coraggiosissimi; essi si tenevano così superiori a tutt’i loro nemici, che una tal sicurezza valse a far loro riportare tante illustri vittorie. Il commercio che faceva in tutte le parti del mondo era floridissimo, e recava nuove ricchezze in un paese già ricco.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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