Pagina (538/712)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di fatti Verona, per timor di un simile gastigo, ricusò di ricevere il Pitigliano, che fu costretto a ritirarsi con i miserabili resti della sua armata vicino a Mestre sul margine delle lagune; ed il re di Francia, in meno di 20 giorni, acquistò (fuorchè Cremona) ancora più di quanto gli apparteneva per la divisione fatta in Cambray.
      Da ogni parte piombavano allora le sciagure su i Veneti. I Tedeschi avevano racquistato il Friuli; il Papa ripigliate varie città della Romagna; il duca di Ferrara fatta la conquista del Polesine: il marchese di Mantova ricuperate Asola e Lonato; e sino il vescovo di Trento discacciate le guarnigioni venete, che si trovavano ne’ castelli del Trentino. In una parola la Repubblica pareva essere ai suoi ultimi respiri. I cittadini si trovavano nell’estrema confusione; non erano già le grida della disperazione, nè le lagrime del dolore; era un tetro silenzio, un abbattimento generale; guardavasi l’un l’altro senza osare di articolar parola; tutti parevano di sasso. Non più fondachi aperti; nè più Tribunali di giustizia: le sole Chiese erano piene di gente; nè certo rimaneva altra speranza che nel Cielo. Che cosa mai fare in tal frangente? Ciò che fanno i bravi capitani di vascello, allorchè conoscono di non poter più resistere alla forza della burrasca, e veggono la nave in procinto di perire pel peso del carico; essi gettano in mare la maggior parte delle mercanzie, ed il vascello per tal modo alleggerito, giugne sano e salvo in porto, avendo conservato la vita dei navigatori, ed il resto pur anche delle ricchezze.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Verona Pitigliano Mestre Francia Cremona Cambray Veneti Tedeschi Friuli Papa Romagna Ferrara Polesine Mantova Asola Lonato Trento Trentino Repubblica Tribunali Chiese Cielo