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      Servigj sì segnalati meritavano distintissime ricompense. Ne furono distribuite a tutta l’armata. Ma per chi era stato alla testa d’imprese così luminose, occorreva qualche cosa di straordinario; e per ciò, con unico esempio, fu decretato che nella sala del Consiglio di X si deponesse lo stendardo a tre code, e che vi si erigesse la statua del Morosini in bronzo con questa inscrizione:
      francisco mavrocenopeloponnesiaco
      adhvc viventisenatvs.
      Così il Morosini fu eguagliato agli antichi trionfatori romani, che dai vinti regni onoravansi del titolo ora di Cretico, or di Numidico, di Dalmatico, di Africano, ecc. Pure sembrò al Senato, che per un ardente repubblicano sarebbe stato ancora più soddisfacente una dimostrazione più semplice di pubblico aggradimento. Quindi fece che nella ducale fossero aggiunte queste parole: I vostri servigj meritano che per la seconda volta vi lodiamo col Senato.
      Colmato di tanti onori, si sentì il Morosini sempre più infiammato, s’era possibile, a proseguire il corso delle vittorie. Conquistò molte castella, bombardò, passando, Malvasìa che ancora resistette, e sottomise la fortezza di Misistrà, situata dov’era la celebre Sparta, che lungi dall’offrire ancora qualche traccia dell’antico valore, si vide, a somma vergogna de’ suoi moderni dominatori, cedere in una sola volta ai Veneziani più di 700 Turchi, i quali furono messi in catene, e spediti a Venezia come novella prova dell’influenza de’ governi sullo spirito e il carattere delle nazioni.
      La stagione troppo avanzata tenea incerto il capitan generale sulle operazioni da farsi.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





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