Pagina (690/712)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Godono in particolare la fama di aver un cuore franco, leale ed aperto; di essere secreti, fedeli e affezionatissimi ai loro padroni. Quasi tutti sanno leggere e sono forniti di una straordinaria memoria. Era altre volte un vero piacere il vederli in poppa della lor gondoletta, spingerla lentamente, trascorrere il Canal Grande, e, ad imitazione de’ Rapsodisti Greci, udirli recitare le strofe amorose del nostro Omero, il Tasso, con un certo ritmo musicale lor proprio. Non potevasi assolutamente far a meno di non sentir con trasporto ripetere:
      “Intanto Erminia in fra l’ombrose piante…”
      Un sì delizioso quadro campestre, richiamato alla mente da un gondoliere in mezzo alle acque, è una bizzarria che seduce, giacchè il contrasto di cose differenti produce sempre sul nostro animo un massimo effetto. I nostri gondolieri hanno altresì una specie di canzoni festevoli, che chiamansi dal loro nome alla Barcarola, per le quali sono i Veneziani così appassionati, che quando si trovano fuori di patria provano in sè all’udirle press’a poco lo stesso effetto, che produce il Ranz de Vaches ne’ buoni Svizzeri, sentendosi strappar dagli occhi lagrime di tenerezza e di piacere. Il loro mestiere è la loro passione; ripongono tutta la lor gloria nel ben conoscerlo, nel ben esercitarlo.
      Lo spettacolo più interessante per Venezia tutta ed insieme il più maestoso era quello di una gran Regata ordinata dal governo, diretta dai più vecchi gentiluomini della città, e celebrata all’occasione che qualche ospite regale veniva tratto dalla curiosità di vedere questa città singolare ed osservarvi quel governo tanto allora da tutti ammirato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Canal Grande Rapsodisti Greci Omero Tasso Intanto Erminia Barcarola Veneziani Ranz Vaches Svizzeri Venezia Regata