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      Li magistrati destinano una buona somma di danaro da esser loro distribuita secondo il vario merito di ciascuno; ma ciò non fassi se non passato il giorno, quasi per dimostrare non esser quello il principal guiderdone, e per non accoppiare basse idee di cupidigia col premio onorifico che sostenne sì nobil tenzone.
      Una grande orchestra d’istrumenti è disposta sopra la macchina per animare co’ suoni armonici i combattenti allorchè passano, e per celebrare i vincitori allorchè tutti ansanti e grondanti di sudore vanno a cogliere il premio. Altre orchestre stanno a varie distanze qua e là sulle rive del canale, perchè in certa guisa rallegrino con soavi concerti i faticosi sforzi, che i nostri atleti sono costretti di fare nel percorrere la lunga carriera.
      Un gran numero di piccioli palischermi somiglianti a battelli a quattro remi, chiamati Ballottine, di altri a sei remi, nominati Malgherotte, e di barche di ogni sorta percorrevano in questo giorno di gran festa tutto il canale. Tutti i corpi d’arti e mestieri vi avevano la lor peota ornata e montata caratteristicamente; società particolari ne formavano cento altre. Le famiglie più ragguardevoli fra la nobiltà intervenivano nelle loro peote, dove facevano spiccare a gara il loro buon gusto e la loro sontuosità, mercè tutto ciò che il genio inventivo e fecondo può produrre di elegante e di ricco. Per non dir nulla del lusso con cui eran vestiti gli otto remiganti o della varietà dei loro abbigliamenti non men ricchi, che graziosi e bizzarri, accenneremo in breve, giacchè il descriverlo minutamente è impossibile, che queste peote rappresentavano fatti o storici, o mitologici, ovvero alcune nazioni straniere delle più celebri.


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Origine delle feste veneziane
(6 volumi)
di Giustina Renier Michiel
Tipografia Lampato Milano
1829 pagine 712

   





Ballottine Malgherotte