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      Una donna che ci vendea de' nastri mi diede questa lettera nascostamente, e mi pregò di occultare da qual mano io la teneva. Era di Lidy che il Baronet si lagnava, ed ella non voleva acconsentire di accordargli la libertà di parlarmi; esatta a seguire le intenzioni di milord Revell, ella non credeva dover lasciar avvicinare alla mia persona un giovine di cui l'aspetto amabile avrebbe potuto piacermi, e mettermi in caso di attendere con dispetto il tempo prescritto per rendermi padrona di me medesima.
      Lessi quella lettera senza commozione alcuna. La dichiarazione del Baronet non fece in me alcun effetto; lungi di osservarne il secreto, feci parte di questa lettera a Lidy; questa giovine aveva impiegati gli ozii, ch'ella godeva presso di me, ad erudirsi con letture istruttive. Le cognizioni acquistate, aggiunte all'estrema bontà del suo cuore, la rendevano amabile; ella pensava con senno, e si esprimeva con facilità; ella era distinta nella casa in cui eravamo; mi era teneramente attaccata, io l'amava; se io avessi nella più piccola circostanza mancato di confidenza verso di lei, se io avessi osservata la menoma riserva a suo riguardo, avrei creduto commettere una spezie di tradimento.
      Lidy lesse la lettera, e rendendomela immediatamente:
      Che pensate voi?
      mi disse.
      Nulla;
      risposi "attendo il vostro consiglio intorno alla condotta che io tener devo."
      Se voi volete riportarvi al mio consiglio,
      riprese ella "voi farete poca attenzione a questi ragionamenti lusinghevoli. Un sesso ardito li dispensa con prodigalità; la sua sommissione apparente nasconde sovente de' progetti offensivi.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
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