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      Sessanta ghinee, che mi rimanevano, diventavano una somma da economizzarsi; ne pagava dodici il mese nella pensione dov'era. Lidy, conoscendo l'impossibilità di sostenere quella spesa, aveva condizionatamente ritenuto un alloggio a Londra presso mistriss Mabel sua sorella, e mi chiese se io sarei contenta. Questa donna vedova continuava il commercio di suo marito, fabbricava e vendeva dei nastri, ed altri lavori di simil sorta. Lidy si propose d'apprendere questo mestiere ed occuparsene, e di pagare una pension modica per me a fine di dispensarmi dal lavorare. Il suo buon cuore verso di me l'impegnò a nascondermi una parte di questo accomodamento di già stabilito con sua sorella, nella tema ch'io non mi opponessi a lasciarle la cura di procurare sola la nostra sussistenza. Determinata a dipendere da' suoi consigli, acconsentii di accettare l'alloggio da lei propostomi, aspettando il tempo in cui potrei ricorrere alla protezione di milord Alderson. Annunziai la mia partenza alle mie compagne; presi il pretesto di un ordine de' miei genitori, i quali vicini a ritornare in Inghilterra, desideravano di trovarmi a Londra al loro ritorno. Provai una pena estrema preparandomi a lasciar quella casa, dove avea passati dei giorni sì tranquilli e felici. I miei complimenti con miss Clifford furono ancor più teneri e interessanti; separandomi da lei, mi ricordai di sir James; egli scritto mi aveva dopo la sua partenza, ma lo stato in cui era non mi permetteva di occuparmi per lui. Pregai miss Clifford di ricevere per l'avvenire le di lui lettere a me dirette, di aprirle, ed anche di rispondervi, se esse lo esigevano.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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