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      Il Baronet era così sensibile al piacer di vedermi, era sì contento di ritrovarmi inopinatamente dopo sei mesi di una penosa ed inutile inquisizione, ch'egli volea esprimere mille sentimenti diversi in un minuto. Non potea, diceva egli, perdonarmi il mio silenzio, e ancor meno quel rigore che mi aveva consigliata a celare la mia dimora a miss Clifford, per rendere inutili probabilmente le cure di un uomo di cui s'immaginava che l'amore e le attenzioni mi venissero a noia; dei trasporti di gioia interrompevano di quando in quando i suoi rimproveri, e si scordava de' miei torti per abbandonarsi intieramente alla soddisfazione di vedermi; ma ricominciando a lagnarsi e ad accusarmi, mi fece intendere che, precipitato nella disperazione per la mia condotta a suo riguardo, i suoi progetti di felicità, le sue speranze erano intieramente smarrite; la mia negligenza, il mio dispregio, il mio odio le avevano dissipate per sempre, e sbandita aveva dal suo cuore ogni idea di felicità. Occupato egli unicamente di se medesimo e dei movimenti vivi e vari della sua passione, non aveva tempo di accorgersi del mio imbarazzo, né di quei cambiamenti che i miei mali e le mie disgrazie impressi avevano sopra di me.
      Il pallore del mio volto e la fiacchezza de' miei movimenti lo colpirono alfine. Un tenero interesse lo animò a mio riguardo: prese una delle mie mani, e stringendola dolcemente:
      Cosa ved'io?
      diss'egli "qual tenebroso affanno offusca la vostra fronte? Cara Miss, voi sospirate, voi trattenete a forza le lacrime; i vostri occhi languenti penetrano amaramente il mio cuore.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





Baronet Clifford Miss