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      Penetrato dalle procedure di un'amica rispettabile, riconoscente alle di lei bontà, perduta dall'altra parte la speranza di rinvenirvi, combattei qualche tempo fra l'ambizione e l'amore, ma vinse questi alfine, e non disperando affatto di ritrovarvi un giorno, scrissi alla Duchessa, e la pregai di accordarmi tre mesi, in vece di uno, per riflettere e risolvere su l'articolo interessante di sua nipote.
      Il primo di questi tre mesi è già trapassato, e l'avrei impiegato a liberarmi affatto dall'impegno contratto con la Duchessa, se non avessi creduta necessaria la mia persona presso di voi. Perdonatemi, Jenny amatissima, unico oggetto, unica cura de' miei pensieri, perdonatemi una verità che non può offendervi, perché finalmente io sono vostro, e voi siete mia. Ah Jenny! Voi non mi avete mai amato in maniera di non poter temere di perdervi; tremava ad ogni istante di una rivoluzione che potesse di voi privarmi per sempre, credeva necessario di trasportarmi io stesso in Irlanda per giustificarmi presso la mia generosa amica, ma credeva ancora più necessario di non allontanarmi da voi.
      Ho un motivo di più presentemente per assicurarmi del vostro perpetuo attaccamento per me, poiché siete meco legata; e se i vincoli dell'amore non fossero bastanti per assicurarmi di voi, quelli del vostro cuore e del mio devono essere sufficienti.
      Dei due mesi che mi restano, a tenor del mio impegno, impiegherò il primo a persuaderla colle mie lettere, se ciò non basta, mi occuperò nel terzo personalmente, farò un viaggio in Irlanda; la conosco: so quanto affetto, quant'amicizia ella nutre per me, e se fatalmente non mi riuscisse di guadagnarla a seconda delle mie brame, sono risoluto di mandar giù la visiera, e di vivere unicamente per voi.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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