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      Da questo giorno il disprezzo per milord Danby divenne in me un'avversione sì grande che il tempo non ha potuto distruggere né diminuire.
      Lidy mi consigliò di non abbandonarmi alla collera violenta da cui mi vedeva infiammata, mi rappresentò la necessità di dissimulare a fine di non raddoppiare la vigilanza de' miei satelliti. Accostumata ad approvare i di lei consigli, superai la mia repugnanza, e scrissi a milord Danby. Trovandomi ancora debole, gli diceva, confusa nelle mie idee, avendo bisogno di riflettere sulla mia posizione attuale, desiderava passare tranquillamente otto giorni di più nella casa in cui era. Una situazione trista come la mia aggiunsi dovrebbe dispormi naturalmente a non rigettare tutti i soccorsi che mi vengono offerti, se dopo avermi veduta inumanamente ingannata, la mia fiducia potesse rinascere; terminai assicurandolo che quanto prima sarebbe inteso del partito al quale mi parerà più conveniente di appigliarmi. Tentata cento volte di aprir intieramente il mio cuore a mistriss Palmer, una considerazione mi aveva trattenuta. Se in effetto questa donna pensava bene di suo marito, se ella ignorava a qual uomo indegno la sua cattiva sorte l'aveva unita, doveva io manifestargliela? Mi pareva duro e crudele sacrificare la sua tranquillità al mio proprio interesse; ma la di lei assistenza mi diveniva allora sì necessaria, che presi alla fine la risoluzione di parlarle liberamente; osservai tutte le riserve possibili nella mia confidenza; senza nominare i complici di milord Danby, ho istruito mistriss Palmer della maniera atroce con cui era stata tradita, le feci vedere la lettera di Milord, e la scongiurai di aiutarmi a fuggire un uomo di cui l'amore e l'attenzioni mi erano egualmente odiose.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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