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      Questa dolce, onesta persona s'impietosì, pianse meco, stupì della condiscendenza di suo marito, e attribuì questa procedura condannabile alla maniera di pensare degli uomini, sempre pronti ad aiutarsi l'un l'altro quando si tratta di soddisfare i loro capricci. Mostrava ella un vivo desiderio di essermi favorevole, ma non avea coraggio bastante per opporsi apertamente alle determinazioni di suo marito, e compresi in lei un timor sì grande d'irritarlo, che mi parve difficile determinarla ad intraprendere cosa alcuna; continuava ciò non ostante a sollecitarla, ed ella mi ascoltava con distrazione; vidi i di lei occhi fissati sopra uno scrigno aperto vicino di me, da cui aveva estratto un picciolo anello, che donato avevami milord Revell nella mia fanciullezza; i diamanti che riempivano quello scrigno, attraevano i sguardi di mistriss Palmer, e allontanavano la di lei attenzione da' miei discorsi. Il piacere che mostrava ella di prendere a contemplare quelle gioie, mi fece nascere l'idea d'impiegarne una parte per procurarmi la mia libertà. Quest'occasione mi parve la sola ove poteva senza arrossire far uso de' doni di milord Danby. Presi da quello scrigno due pendenti di prezzo ed una collana, pregai mistriss Palmer di riceverli come un contrassegno della mia riconoscenza, ed un mezzo di renderla scusabile agli occhi di suo marito s'egli mai scoprisse ch'ella aveva favorito la mia fuga.
      Questa donna, intenerita da' miei pianti, e forse abbagliata dalla ricchezza del dono, esitò qualche momento, ma si rese alfine alle mie istanze, e acconsentì a secondare la mia risoluzione col disegno di sottrarmi alle ricerche di milord Danby.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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