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      D'onde viene questo tremore, cara Miss
      diss'ella. "Cosa perdete in me? Che vorreste in me conservare? Un'inutile amica di cui lo zelo non ha potuto garantirvi dai disastri che vi sono arrivati. La vostra crudele avventura mi ha ferita di un dardo mortale; mi sono amaramente rimproverata di avervi contribuito, soffrendo le assiduità presso di voi di un uomo che non meritava fiducia alcuna; le conseguenze della mia condotta imprudente hanno lacerato il mio cuore; fate che il vostro non mi condanni severamente come io lo merito. Cara Miss, perdonatemi, rammentatevi soltanto della mia fedele amicizia. Ah! trattenete i vostri pianti," continuò intenerendosi "cessate di gemere, sopportate con coraggio una perdita leggera in paragone di tutte quelle che avete sofferto; promettetemi di consolarvi, né mi lasciate portar meco il dolore di lasciarvi afflitta."
      E perché, mia cara Lidy,
      le dissi bagnandola delle mie lacrime "volete imputare a voi stessa la cagione delle mie pene? Siamo state ambedue ingannate; pregate meco il cielo, supplichiamolo tutte due di non separare il nostro destino; ah! che la di lui bontà prolunghi i giorni vostri, o degni abbreviare i miei." Parlandole nel calor della mia passione, mi accorsi di qualche cambiamento ancor più funesto sul di lei volto; temei non senza ragione scoprire in lei de' sintomi mortali, l'afferrai per un braccio, mi pareva di potere ritenerla, o costringerla a strascinarmi seco; ma oh cielo! Lidy spirò in quell'istante, ed io caddi a piè del letto svenuta.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





Miss Miss Lidy Parlandole