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      Questa dama, di cui la bontà per me non si è mai rallentata, non avendo potuto ammassare dagli avanzi della mia entrata che cinque mille lire sterline, non si aspettava di trovare un partito conveniente alla mia nascita, e la mediocrità della mia dote le impediva di pensare a maritarmi. Le intenzioni di milord Arundel la persuasero, ella vi applaudì; accettò in mio nome l'onore ch'ei si degnava farmi. Il suo naturale, altrettanto vivace quanto era obbligante, l'indusse a proporre nel tempo medesimo gli articoli del contratto nuziale, ed a fissare il giorno del mio matrimonio; in meno di due ore tutto fu proposto, approvato, stabilito, concluso.
      Contenta dello stato brillante ch'ella mi aveva procurato, non dubitando della mia rassegnazione, lady Lattimer si affrettò di venirmi ad annunziare che accompagnarei sua figlia all'altare, mi salutò entrando nella camera col titolo di miledy di Arundel; nel tempo stesso ella introdusse Milord nel mio gabinetto, me lo presentò come un amante generoso, mi ordinò di trattarlo con bontà, e dispormi a dargli il mio cuore ricevendo la di lui mano; si ritirò ella in seguito, a fine di lasciargli la libertà di spiegar egli medesimo le sue intenzioni.
      Sorpresa, confusa, restai immobile e quasi stupida. Milord mi parlò, io non l'intesi; egli prese una delle mie mani, la baciò, e non ho avuta la forza di ritirarla. Ignoro il tempo che durò la di lui visita; non mi restò alcuna idea de' suoi discorsi; troppo portato a lusingarsi, prese il mio turbamento, il mio silenzio per un'approvazione del suo progetto, interpretando il mio imbarazzo, la mia timidità, per un effetto di una modestia conveniente alla mia età ed al mio sesso; egli mi credeva prevenuta in suo favore, e non lasciò farmelo rilevare.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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