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      Altre volte le mie conversazioni con lui potevano assicurarlo della sincera mia amicizia, ma i di lui disegni avevano distrutto in me un tale sentimento. Io amava il conte d'Anglesey; il mio rivale mi divenne odioso, e il primo movimento che mi richiamò me medesima fu quello di un odio estremo per milord Arundel.
      Sortì egli alfine dal mio gabinetto; rimasta sola, i miei occhi si empirono di lacrime. Accostumata dalla mia fanciullezza ad obbedire lady Lattimer, a rispettarla come una madre, non mi pareva possibile il determinarmi di resistere a' di lei ordini. Il mio matrimonio mi parve inevitabile; quando io mi rappresentava il rovesciamento di tutte le mie speranze, la mia afflizione aumentava a tal segno che mi vedeva forzata d'invocare la morte per unico rimedio della desolazione in cui mi trovava. Oh cielo! Quai dure condizioni mi s'imponevano! Non isposare il Conte, pazienza; ma non potrei più lusingarmi di seguir lady Sofia, di viver familiarmente con essi loro; non solo mi è impedito di amar il Conte, ma si vuol obbligarmi ad amare un altro. Sposa del padre, il mio dovere mi imporrebbe la legge crudele di evitare il figlio, di scordarmi il suo amore e di scancellare la memoria del mio.
      Lady Lattimer rientrò nella mia stanza, sorpresa di vedermi tutta in lacrime:
      Qual puerilità, miss Adeline?
      ella mi disse. "Perché questo pianto! Quando io vengo a consolarmi con voi della vostra fortuna, vi trovo insensibile alle mie attenzioni, a' vostri vantaggi, all'onore che vi fa un pari del regno unendosi a voi; avreste voi delle obbiezioni da opporre a' voti di milord Arundel?


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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