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      Non si era mai presentata al mio spirito un'immagine sì ridente; non aveva mai creduta possibile la fortuna di essere unita al conte d'Anglesey; l'amava senza disegno alcuno, la speranza non mi aveva ancora sopra di ciò lusingata, ed il mio cuore non aveva osato desiderarlo. Confesso il vero, quest'ultima lettera del Conte fece nascere in me delle immagini novelle, delle sensazioni non più provate. I miei pensieri vagavano sopra mille oggetti lusinghevoli e deliziosi; giovine, sensibile come io era, senza consigli, pressata dall'uomo il più amabile ed il più amato, promisi di prenderlo per arbitro di tutte le mie volontà, di tutte le mie azioni, e giurai di assoggettare la mia condotta a colui i di cui sentimenti erano divenuti la regola de' miei.
      Costituiti l'un e l'altro piucché mai in soggezione, non osavamo riguardarci in faccia. Milord Arundel mi faceva una corte assidua; sir Charles mi visitava sovente. Le mie amiche, i miei congiunti si affollavano intorno di me; era affaticata dalle loro importune congratulazioni. Lady Lattimer mi diede varie donne per il mio servigio, e un appartamento separato per ricevervi le mie visite. Milord Arundel mi mandava ogni giorno de' presenti magnifici; il suo amore, le sue attenzioni, la sua generosità m'imbarazzavano, e non m'inspiravano alcuna riconoscenza; ma quel che più mi pesava, era il vedermi nella dura necessità di mal corrispondere alle attenzioni di lady Lattimer; appena alzava gli occhi verso di lei, era forzata ad abbassarli ed arrossire.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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