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      Nel mezzo della mia agitazione, questi sentimenti espressi con naturalezza, questo tenero trasporto a servire il conte d'Anglesey, me la resero cara; l'abbracciai, e dopo questo momento l'ho sempre amata, e la distinguo ancora dall'altre mie donne.
      Quando il silenzio ci fece giudicare essere tutta la famiglia in riposo, noi ci rendemmo tacitamente, e all'oscuro, all'appartamento de' bagni; vi attendemmo l'ora convenuta, suonò finalmente; discendemmo; aperto l'uscio, intesi la voce del Conte; mi slanciai verso di lui, egli mi prese fra le sue braccia; commossa, turbata, fuori di me medesima, non mi potei opporre alle dolci carezze di cui mi colmava.
      Mia cara, mia amabile Adeline, siete voi, siete realmente voi?
      mi diss'egli stringendomi al seno. "Parlate, ah parlate! Che goda infine il piacer di sentire la vostra voce: ma no," continuò egli "partiamo, fuggiamo; venite, mia cara Adeline, seguite lo sposo che vi adora."
      Così dicendo mi condusse verso la sedia, mi vi fece entrare con Benedetta. Milord montò a cavallo, seguito da due de' suoi domestici, si prese la strada di Douvres. Il cameriere che ci aveva precorso, attendeva alla posta; noi colà discendemmo, e quest'uomo avvertì il Conte che tutti i di lui ordini erano adempiti.
      Ci aprirono due camere separate. La precauzione di Benedetta mi fu opportuna; in un paniere ch'ella aveva portato seco trovai un vestito per me, della biancheria, e tutto quello che mi poteva essere necessario per non comparire a' piedi dell'altare come una fuggitiva.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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