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      Il Conte avendo cambiato d'abito venne a prendermi, e mi condusse alla cappella ove l'ecclesiastico ci attendeva. Dopo avere ricevuta la benedizione nuziale, noi ci imbarcammo; un vento favorevole ci mise in poche ore sopra le terre di Francia, ove perdendo ogni tema ed ogni inquietudine, noi ci abbandonammo senza riserva a tutti i trasporti ch'eccita un amore ardente e felice.
      Essendo stato altre volte il conte d'Anglesey presentato alla corte di Francia, egli evitò destramente di farsi vedere in pubblico durante la nostra dimora in Parigi; risoluto a vivere per me sola, a godere senza distrazione della sua contentezza, si allontanò dalla capitale, e prese una casa di campagna vicina ad Athys; trovai colà tutte le mie delizie: la presenza del Conte, la sua tenerezza, la gioia viva e dolce da cui lo vedeva penetrato, riempivano tutti i desideri del mio cuore. Se l'idea che la mia fuga aveva potuto dare di me risvegliava qualche volta de' rimorsi nel mio spirito; se rifletteva all'ingratitudine di cui lady Lattimer poteva accusarmi; se il dispiacere di aver tradita la di lei fiducia e mal riconosciute le sue bontà mi faceva versar delle lacrime, una tenera carezza del Conte dissipava queste nuvole passeggiere. Trovandosi fra le braccia di un oggetto adorato, si scorda facilmente la debolezza o l'imprudenza che vi ci ha condotti.
      La dolcezza del nostro ritiro fu turbata dalle lettere di sir Ricard Pen; quest'amico del Conte, solo informato del di lui secreto, si era incaricato di renderlo inteso dell'effetto che avrebbe prodotto la di lui fuga e la mia.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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