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      Il suo imbarazzo, la sua soggezione mi forzavano a ritirarmi ed a privarmi del piacer di vederlo.
      Cosa vi sembrerà sorprendente che in un paese, ove gli uomini sembrano sottomettersi piucché altrove alle convenienze dovute al nostro sesso, cercassero que' scioperati di amareggiarmi, d'involarmi il cuore del Conte, senza aver riguardo alcuno alla mia età, alla mia condizione, ed a qualche dono di cui favorita mi aveva la natura; ma la modestia, la saggezza ed il contegno sono oggetti rispettabili da per tutto, e quasi da per tutto negletti; non curansi la più parte degli uomini di una donna che sappia farsi ammirare, ma cercan quelle che si lascian sedurre.
      La condotta di milord d'Anglesey mi riempì di dolore: trista, inquieta, solitaria, passava i giorni a piangere la sua assenza, e le notti a riflettere sui disordini della sua condotta. Tutte le volte che mi accadeva d'incontrarlo, non poteva trattener le mie lacrime e le mie querele; e la mia tristezza e le mie doglianze lo allontanavano sempre più dal mio fianco; correndo dietro a tutte le donne di cui la riputazione macchiata assicurava la facilità del trionfo, egli divenne l'eroe di mille avventure. Invitato, pregato, rapito, trovavasi in cento luoghi, ed era in altrettanti desiderato. Per colmo d'indecenza e d'ingratitudine verso di me, si attaccò più particolarmente ad una di queste donne che i francesi chiamano lor maitresses donna nata in vilissimo stato, senza beltà, senza spirito, senza educazione, rifiuto de' scapestrati.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





Conte Anglesey