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      'Ah! trovatela, Milord, trovatela,' gridò egli 'soccorretela, consolate questa giovine degna di miglior destino; ch'ella viva tranquilla e felice sotto la vostra protezione!' Mi porse allora la mano, e mi giurò di mantenere l'impegno che preso aveva con me. Dopo avergli chiesto i lumi necessari che potevan guidarmi nelle mie ricerche, lo lasciai tranquillamente, ma poco disposto di mai più rivederlo; e seppi un mese dopo ch'egli, ristabilito in salute, partito era per Vienna.
      Dopo le conversazioni avute da sir James, la mia prima attenzione fu di scrivere a mistriss Palmer; le addirizzai la mia lettera in Irlanda, ov'ella era passata. Mostrò quella donna nella sua risposta poca fiducia per la mia persona. Prima d'istruirmi, ella esigeva che miledy d'Anglesey l'assicurasse ch'ella stessa prenderebbe la giovine dama sotto la di lei protezione. Obbligato d'istruir mia cognata della vostra avventura, ottenni tutto dalla sua compiacenza. Ella mandò un espresso a mistriss Palmer; ma frattanto ch'io attendevo con impazienza il ritorno del corriere, le vostre tavolette portate da Bella a Miledy, ed i discorsi di questa figlia, ci persuasero che voi eravate in casa di sua zia. Per rischiarare i miei dubbi, presi l'abito e il nome di un cappellano di miledy d'Anglesey. Il resto vi è noto.
      Dovendo incessantemente imbarcarmi, scrissi a milord Danby, e fui a tempo di ricever da lui risposta, prima che la flotta uscisse dal porto; egli intese con trasporto di gioia in qual asilo voi eravate, soffrì con rammarico il rifiuto fatto da voi delle sue liberalità, accusò la ricevuta della carta che mi aveva confidata, e mi riconfermò la parola datami di non più inquietarvi.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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