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      Et è in vero poco laudabile la dimostratione di colui, che altro non conchiude, che sia animale il Cavallo, & il Delfino. Le più particolari, quelle che si dicono immediate e potissime, se in verità si trovassero come si concepiscono con la mente, se riuscissero nella prattica come si proferiscono con la lingua, sarebbono senza dubbio approbabili & degne: ma digratia se ne facci una sola; io quanto à me non ne hò udita mai alcuna, che da intelletti elevati non sia stata conosciuta in qualche modo manchevole, soggetta alle censure, & all'instanze, eccetto di cose singolari, sensibili. Che sono più tosto cognitioni del senso, che effetto d'intelletto dimostratore. Ne è bastante numerar le conditioni della demostratione, e della scienza, perche in noi si trovi scienza, & dimostratione, come non basta descriver la felicità di questa vita, per render l'huomo felice; quella da ogni persona intendente può facilmente esser al vivo delineata, & pur in niun di viventi si trova la felicità reale, se non forse (come argutamente fu detto da alcuni) la sua prima sillaba, Fel. Non è, non è dunque in noi la pienezza totale del sapere; consideriamolo da gli eventi; gia da' leoni non nascono conigli, ne dell'aquile colombe. Et nulladimeno i figli di questa qualità divina; ò più tosto de gli huomini che volgarmente chiamiamo scienziati, altri per lo più non sono che l'ambitione, la perfidia, & il fasto; altieri, intrattabili, arroganti; d'ogni Dio sprezzatori, e d'ogni Legge. E se pur tale di essi serbi vestigi di vera virtù, non fucata; ciò ha origine altronde, almanco dal riflesso di non sapere, onde da questa conosciuta ignoranza nasce questa virtù modesta, non mica dalla scienza, che non esiste.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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