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      Però dall'Oracolo fu solo fra gli huomini stimato savio chi seppe di saper nulla. Le radici della vera sapienza hanno il lor fondo geniale nel Cielo, trasportate per tanto in terra, degeneranno, come il fromento in Zizania. Lo conobbero gli Antichi benissimo, e singolarmente Aristotile nella posteriore, nella Metafisica, & altrove. Siaci però tanto concesso, che i nostri fini ne conseguiamo, nel modo che conseguisce anco i suoi del vedere la nottola, con la debolezza della sua vista; & in questo fosco barlume chi è men losco de gli altri, sia Lince. La conoscenza infallibile delle cose recondite, è quella solamente nell'huomo, che per fede gli vien direttamente da Iddio. Non giudico dunque (ripiglio all'intento principale) così indubitatamente certa la Filosofia d'Aristotile, che non sia ancor essa soggetta all'obiettioni, & à gli errori. Quantunque per assenso quasi d'ogn'uno sia ella stata sin hora stimata la manco erronea, & egli in questo genere più celebre e più conspicuo di tutti gli altri. E vero che la Natura è madre commune à ciascuno, anco alle bestie; ne si stanca giamai nelle sue opere, ne è scemata di virtù nel produr gli huomini, & gli ingegni. Tuttavia nelle diversità innumerabili delle sue famiglie par che si diletti (per quanto dalla esperienza si raccoglie) di primogeniture impermutabili, forse per ragion di ordine, che ha dependenza da un primo, che ha regola da un esemplare; e nella Filosofica si è compiaciuta investirne Aristotile, distribuendo in minor porzione à gli altri le reliquie à suo beneplacito.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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