Pagina (27/230)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il moto retto è quello che si fa per linea retta, al determinato luogo naturale del mobile, all'insù, ò all'in giù. Il circolare, per linea circolare, ma intorno al mezo, ò al suo centro: e cosi queste due conditioni della definition del moto si devono prender congiunte, non disgiunte, come fate voi; & in vero se solo la linea retta bastasse, ogni moto sarebbe naturale, anco il violento, purche si facesse per questa linea; È retto, dunque, il moto che si fà per linea retta, ma se non tende al termine suo naturale, non sarà naturale; & io, nella mia Filosofia, lo chiamai retto al modo di Matematici; e colà hò portato quest'istessa difficultà che voi, e solutala.
      La terza obiettione è circa il supposito che fa Aristotile di un sol moto circolare e di un sol centro; dicendo voi, Signor Galileo, che egli ha la mira di voler cambiarci le carte in mano, e di voler accomodar l'architettura alla fabrica, non construir la fabrica conforme a i precetti dell'architettura: che se io dirò che nell'università della natura ci possono esser mille movimenti circolari, & in conseguenza mille centri, vi saranno ancora mille moti in sé, & ingiù. Ho à questa instanza risposto in parte; cioè che le speculationi Filosofiche dipendono dall'oggetto; con differenza notabile dalli oggetti operabili, se ben voi ve ne servite con opposita comparatione. Questi mille movimenti e mille centri, che voi ponete, saranno ponderati al suo luogo, cioè dove ne tratterete ex professo: vi dico nondimeno per adesso, che se ben fussero centomila circolari movimenti, purche siano di corpi ambienti l'un l'altro e perfettamente sferici (come per ora deve supporsi per l'unità dell'Universo), misurando dall'ultima superficie convessa del primo continente, uno solamente sarà il centro principale, ò mezo, che vogliam dire; & questo hà inteso Aristotile per quel della terra, alla cui positione basta la conformità dell'ultima superficie concava, che contien gli elementi, in gratia di quali, come di parti ordinate al tutto, e diverse dalle celesti, ha parlato, e quando con dimostrationi veraci voi troverete altri mezi, ne esso, ne io negheremo di haver errato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





Filosofia Matematici Aristotile Signor Galileo Filosofiche Universo Aristotile