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      E se bene fusse maggior, e minor velocità nel moto retto, che hà da far col circolare? non sapete che il più, & il meno concernono l'istesso genere? mostratemi, vi prego, con le vostre regole matematiche la forza di questa conseguenza; ch'io, quanto à me, non la saprei trovare con la Cabala, ne con l'arte di Pietro d'Abano. Ed all'instanze che vi farò, vedrete se sia dimostratione, ò sogno. Udite. Se è vero che niun moto circolare può farsi senza il retto precedente, da cui (come dite) immediatamente dipende, in breve spatio di tempo mancherebbe il pane e la farina à gli huomini; già le ruote che macinano, si movono in giro, specialmente secondo le vostre positioni, che vi basta per questo moto ogni ragiratione per linea circolare, se ben non sia intorno al centro della terra (che io, quanto à me chiamo questi tali moti violenti, e circolari per quantità, non per natura); or quando per mover queste ruote, precede moto alcun retto? cadono forse elleno dal Cielo, e poi si ragirano? overo, ogni volta che devono voltarsi, sarà mestieri levarle dalle sue asse in aria e lasciarle di moto retto cadere? ne anco riuscirebbe, perche non trovarebbono la linea orizontale, che è (secondo voi) necessaria per venir dal moto retto al circolare, che dite? e se dal retto tal moto circolare non è pervenuto, non si farebbe; e in questa maniera mai si macinerebbe il grano; & ecco la vostra Filosofia apportatrice di fame e di disaggi. Direte forse che il moto dell'acque e de i ministri suppliscono per il retto precedente.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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