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      Così l'aria per circondar l'acqua, il fuoco per l'aria, i Cieli per gli elementi e per circondar l'un l'altro, dunque, ò non erano formati nelle lor proprie figure, ma era una sola massa di ciascuno informe: ne si possono dir corpi formati, atti à moversi, mancandogli la parte più distinta, che è la figura; overo, se erano sferici, nel voler accommodarsi in giro l'uno dell'altro, devono disconciarsi, e di solidi diventar concavi, ne havrebbono di sua natura la figura, ma la riceverebbono à caso, come la cera il sigillo, ed in questo modo sarebbono indistinti, informi, non fatti, bisognosi di esser in mille maniere resarciti. Et così nell'acconciar per essempio, la sfera del Ciel stellato intorno à quella di Saturno, bisognò disfar tutta quella machina, tornar ad ammassar le stelle, e poi stenderla con esse sopra la forma precedente, nel modo che si formano le statue à colo sopra forme di bronzo, ò di legno. Dunque, se ben quel tal corpo si fusse prima mosso di moto retto per venir al suo luogo, non gli poteva quello servir per il circolare, perche bisognava disfarlo per metterlo intorno all'altro, e nel disfarsi il mobile non resta ne meno il suo moto; talche se ben si moverà di circolare, non havrà però questo per dipendenza dal retto precedente annullato. Che vi pare? non vedete che nel far il Mondo di novo, ne supponete un altro ripieno di botteghe, di machine, di confusioni e di disordine? Cose, che non hanno punto di verisimile. Non è più convenevole accommodar il nostro intelletto alle cose intelligibili, che stirachiar quelle (anzi stracciarle), per puro capriccio, ò per vana aura di gloria, alle nostre fantasie?


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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