Pagina (49/230)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che il fuoco si mova circolarmente, perciò deva esser questo moto naturale, non violento. Vi rispondo, come hò risposto altre volte (già è argomento trito di ogn'uno), che quel moto è naturalissimo in rispetto del tutto, non delle parti; voglio dire, che essendo più naturale alle parti di soggiacere, & obedire al tutto, ò l'inferiori alle più nobili, che di operar per se stesse, mentre con questa dipendenza operano, non patiscono violenza; già la destra ferita, per difesa della testa, per imperio dell'anima, è ben violentata in se stessa, ma non ha avuto altro che eccessiva naturalezza, nell'obedir, e dipender da chi doveva. Cosi i moti circolari degli elementi dipendono come meno nobili, da i più nobili celesti, e perciò, al giro di quelli movendosi, non soggiacciono à vera violenza; e solo quel violente non è perpetuo, che riceve forza estranea, distruggitrice, non imperio de' suoi maggiori: così sarebbe violentata l'acqua dal caldo eccessivo, il fuoco dal freddo. Ma per ordine del suo tutto, si ritirano naturalmente dalle particolari inclinationi; onde per toglier il vacuo, che alla natura universale ripugna, le cose gravi saliscono, e discendono le levi.
      9. Quanto alla nona parte, che la terra non sia nel centro del Mondo, vi risponderò quando voi intenderete di mostrare il contrario. Per ora vi dico che Aristotile non hà commesso errore di petition di principio. Perche il supposito è evidente, ò almeno concesso quasi da tutti, ò dalla maggior parte de' professori; ne esso intendeva provar qual fusse il centro del Mondo, ma in qual maniera da quello che era stimato tale (fusse in verità come si volesse) ò à quello, si movessero gli elementi; & così non era supponer, & investigar l'istesso, come gli imponete.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





Mondo Aristotile Mondo