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      È intenzion vostra che i Cieli non solamente nella terra produchino frutti, ma acciò in comparation di lor stessi non siano oziosi ed inutili, anco fra essi ciò facciano, di modo che, sì come nella terra, così in un orbe nascano varie cose, e parimente in un altro, ed in tutti; il che non può farsi senza lor corruttione, giache altra terra corruttibile non è fra essi, e senza la corruttione niuna cosa si genera. Quì volete battere, l'hò già visto da principio; ma, pria di venir a questo, per levar ogni perplessità, giudicai bene esprimer anco la maniera dell'operar de i cieli quì in terra. E secondo questa positione, vi rispondo che l'argomento vostro non è di similitudine, ò comparatione, ma di dissimili, & all'opposito, & ha un vigore simile à questo; come nella terra si generano herbe, piante, homini, cavalli &c., così si devono generar nell'acqua; overo come le mosche, i vermi, i moscioni e simili nascono di putredine, così deve nascer l'huomo, il Leone, l'Elefante. Non vaglion (dico) questi argomenti à simili, essendo fra i suppositi dissimiglianza, e diversità; onde si dovrebbe argomentare alla riversa, e riuscirebbe bene. Così. Nella terra si generano huomini, e cavalli, dunque non si potranno generar nell'acqua: essendo luoghi e corpi diversi. Gli vermi si generano di putrefattione, dunque gli huomini (per la diversità grande della loro natura da quella di vermi) si generano altrimenti, & al proposito. Nella terra si producono fiori, frondi, frutti &c. per via di corruttione; dunque nel Cielo non si produranno cose in questa maniera, e per conseguente non sarà necessario che ei sia corruttibile, ma più tosto l'opposito.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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